A due ricercatori bolognesi il premio "Nobel europeo"
Una gocciolina che scivola verso l´alto lungo una superficie liscia, sfidando la forza di gravità. Trasportata da macchine molecolari artificiali. E´ il progetto di ricerca nel settore delle nanotecnologie che ha portato due scienziati dell´Ateneo e del Cnr di Bologna, Francesco Zerbetto e Fabio Biscarini, a vincere il premio Cartesio, una sorta di Nobel europeo per la scienza assegnato ogni anno da Bruxelles ai protagonisti delle più brillanti scoperte scientifiche ottenute in collabo
razione tra diversi paesi europei.
di Ilaria Venturi
Il gruppo dei due ricercatori, formato con le università di Edimburgo, Amsterdam, Groningen e il Centro per l´energia atomica di Parigi, ha vinto a pari merito con altri due gruppi europei. «L´effetto ottenuto è quello di una specie di tapis roulant molecolare che trascina la goccia. La forza esercitata dalle macchine molecolari è pari a molte volte il suo peso. Per questo e´ possibile farla procedere in salita», spiega Zerbetto, professore di chimica fisica del Ciamician. Dopo la laurea e il dottorato in chimica, ha lavorato in Canada, rientrando definitivamente a Bologna nel 1990. «Utilizzeremo il contributo del premio per fare assegni di ricerca per i giovani» annuncia il docente che coordina un gruppo composto da una decina di ricercatori, tra borsisti e assegnisti. La sfida è quella di costruire motori molecolari come quelli esistenti in natura. Tra le applicazioni future, il trasporto di farmaci all´interno di un organismo.
(clicca qui per vedere il filmato della scoperta)
razione tra diversi paesi europei.di Ilaria Venturi
Il gruppo dei due ricercatori, formato con le università di Edimburgo, Amsterdam, Groningen e il Centro per l´energia atomica di Parigi, ha vinto a pari merito con altri due gruppi europei. «L´effetto ottenuto è quello di una specie di tapis roulant molecolare che trascina la goccia. La forza esercitata dalle macchine molecolari è pari a molte volte il suo peso. Per questo e´ possibile farla procedere in salita», spiega Zerbetto, professore di chimica fisica del Ciamician. Dopo la laurea e il dottorato in chimica, ha lavorato in Canada, rientrando definitivamente a Bologna nel 1990. «Utilizzeremo il contributo del premio per fare assegni di ricerca per i giovani» annuncia il docente che coordina un gruppo composto da una decina di ricercatori, tra borsisti e assegnisti. La sfida è quella di costruire motori molecolari come quelli esistenti in natura. Tra le applicazioni future, il trasporto di farmaci all´interno di un organismo.
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