Windows «Vista», trentini delusi
TRENTO. A Trento Windows Vista, il nuovo software della Microsoft, rimane fermo sui blocchi di partenza. «Sono venuti in tre ma c’è stata molta titubanza - spiega Giorgio Beatrici dell’Expert Music Center di Gardolo - è ancora troppo presto».
A due giorni dalla presentazione al pubblico la nuova creatura di Bill Gates parte con affanno tra gli scaffali di informatica trentina: il prezzo è uguale a quello di Windows Xp (133 euro iva inclusa), cambia la gestione dei file non più a cartelle ma attraverso una gestione risorse più vicina ad explorer, l’interfaccia ha una grafica tridimensionale, accattivante, l’orologio a lancette sul desktop è una chicca.
E allora dov’è il dramma? Il problema è che se siete intenzionati ad acquistare il software i casi sono due: o acquistate un computer da 1 gigabyte di Ram e buttate quello vecchio, oppure iniziate a spalancare il portafoglio perché il software non accetta programmi masterizzati o gratis. E in questo Trento sembra divisa in due parti: c’è chi profetizza il “tradimento” di numerosi utenti che in futuro abbandoneranno Windows per accedere a software liberi (vedi Linux) o il contrario. «Penso che se quello che dicono è vero, in molti lasceranno Windows per buttarsi su software liberi.
Sembra però che Windows Vista non sia così blindato al massimo - commenta Giorgio - la versione beta è già stata crackata, dubito che non sia possibile farlo anche con l’originale».
Danilo Baldessarri, che lavora al reparto informatico della Trony a Man, offre invece un’altra versione: «In questi due giorni abbiamo venduto due portatili dell’Hp (che insieme a Sony sono gli unici ad avere il software già incluso) ad uno studente universitario e ad una famiglia: il prezzo in sé non cambia, certo la gestione richiede un po’ di tempo per essere appresa, ma vedo che in pochi cambiano idea sull’acquisto».
La parola va allora ai giovani, uno per tutti Alessandro Zanetti incrociato ieri tra gli scaffali: «Se è vero che non si potranno caricare programmi senza licenza penso che saranno in pochi, soprattutto tra i giovani, a scegliere il nuovo software» - commenta. «Di solito uso Windows per studiare e lavorare, fare piccole ricerche, ma il costo di alcuni programmi originali non sono alla tasca di tutti». E nei piccoli esercizi? «In questi due giorni abbiamo venduto parecchio - spiega Marco Santini della Digytalcopy di via Sanseverino - le ditte che forniamo utilizzano già da tempo Windows sui loro programmi e il nuovo software, certo, non è un impedimento il loro lavoro. Linux? In molti non sanno nemmeno cosa è».
Ma c’è anche chi non si fa problemi, come Danilo Weber che fermato tra gli scaffali del Marcato di via Maccani fa spallucce: «A dire la verità io uso come software Macintosh, non Windows, quindi problemi non me ne faccio anche perché il software che uso già non accetta programmi masterizzati» - spiega. «Certo, il costo di un programma è difficilmente sostenibile dal portafoglio di un ragazzo, forse sarà proprio questa fascia di acquirenti a calare rispetto agli anni precedenti».Tranquillizza, chiudendo, Manuel Toccoli, commesso del Marcato: «Blindato? Può essere anche solo una diceria, non posso dirlo con certezza - commenta - come negozio non possiamo intervenire sul programma in maniera profonda, quindi qualche dubbio c’è. Inutile creare falsi allarmismi. Aspettiamo qualche mese».